ZAFFERANO dell' AQUILA dop.
ZAFFERANO STIMMI
NOME BOTANICO: CROCUS SATIVUS L. - CROCUS OFFICINALIS HOUCK - CROCUS SATIVUS L. var officina- lis (sic) -
CROCUS AUTUMNALIS Smith.
ALTRI NOMI: CROCO, CASTAGNOLE.
DENOMINAZIONE INCI: CROCUS SATIVUS STIGMA
FAMIGLIA: IRIDACEAE
PARTI USATE: STIMMI
DESCRIZIONE: la droga è costituita dagli stimmi slargati quasi ad imbuto, caratteristici ben colorati di rosso arancio, seccati ed opportunamente conservati; lo zafferano viene in commercio in filamenti rosso bruni, flessibili, elastici, mescolati di fili giallastri che sono l’avanzo dello stilo. Quest’ultimo misura circa 10 cm. di lunghezza, è giallo, raggrinzito, sottile. Esso si espande poi in 3 branche arrotondate, lunghe 3-4 cm. che divengono coniche ed imbutiformi quasi alle estremità superiori, ad orli incavati. Questa parte osservata alla lente si mostra percorsa da vene delicatissime che sono fasci di fibre vascolari formate da trachee circondate da un parenchima di cellule allungate contenenti granuli di pigmento colorato e gocciolette oleose. La qualità eletta è liberata dagli stili (femminelle) i quali sono inattivi. La qualità cosiddetta naturale presenta gli stimmi ancora attaccati a resti di stili, i quali però non devono rappresentare più del 10% del prodotto.
ODORE: forte e speciale che rammenta vagamente quello dello iodoformio.
SAPORE: amaricante tipico; masticandolo la saliva si tinge di giallo intenso.
POLVERE: è uniforme, di un bel colore rosso vivo, si presenta untuosa al tatto, con granulometria compresa fra 100 e 300 micron.
PROVENIENZA: ITALIA: zona di origine Aquila, caratterizzato da un colore rosso chiaro.
NATURA DELLA PIANTA: coltivata
EPOCA DI RACCOLTA: settembre - ottobre, appena sbocciati, quindi se ne staccano gli stigmi che si essiccano al sole o su graticci.
COMPONENTI PRINCIPALI: * Picrocrocina, eteroside amaro, la cui parte agluconica si trasforma per idrolisi enzimatica nell’aldeide safranale a cui è dovuto l’aroma; quest’ultimo costituisce la frazione più importante dell’olio etereo, contenuto nella droga nella proporzione di circa lo 0,08%. È interessante notare che gli stimmi freschi di zafferano sono privi d’odore; il safranale si forma solo in un secondo tempo con l’essiccamento e durante il magazzinaggio per demolizione della picrocrocina. CENERI: 4 - 8%. UMIDITA’: 6,40 - 10%.
INDICAZIONI: (estratte da note bibliografiche): Eupeptici, amaro tonici, stimolanti, correttivi del colore e del sapore. E’ stata riscontrata anche un’azione sedativa a livello dell’utero che potrebbe trovare utile indicazione nelle dismenorree dolorose.
Utilizzati a livello industriale, in campo cosmetico per sfruttare l’aroma, in campo alimentare (condimenti, liquori), in quello farmaceutico (rientra nella composizione del Laudano del Sydenbram). In cucina il suo sapore viene esaltato se aggiunto ai piatti a fine cottura e sempre diluito con acqua tiepida o brodo; insaporisce il risotto, i sughi della pasta, il pesce.
PREPARAZIONE: Infuso 1-1,5%. Polvere 0,2 - 0,5 g, due -tre volte al giorno. Tintura (1:5) da 10 a 30 gocce per volta. Uso esterno: polvere tal quale in frizioni gengivali.
EFFETTI COLLATERALI: la somministrazione di dosi elevate (maggiori di 5 g) di questa droga durante la gestazione potrebbero provocare gravi emorragie ed anche aborto.
VARIE: lo zafferano va facilmente soggetto ad alterazioni se non è conservato in scatole ermeticamente chiuse. Esso assorbe con facilità l’umidità atmosferica, si inumidisce e soggiace ad un principio di fermentazione che cambia il bel colore e conferisce al prodotto odore acre e sgradevole.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: DROGHE E PIANTE MEDICINALI - P. E. Alessandrini - Ulrico Hoepli.
€ 10,50/3 bustine da 0,10 gr cad. Denominazione di Origine Protetta
Da consumarsi preferibilmente entro: 12/25
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