CARDO MARIANO FRUTTI
CARDO MARIANO FRUTTO
NOME BOTANICO: SILYBUM MARIANUM (L) GAERTN.
ALTRI NOMI: CARDO MARIANO, CARDO DELLA MADONNA, CARDO LATTATO, SILIMARINA.
DENOMINAZIONE INCI: SILYBUM MARIANUM FRUIT
FAMIGLIA: ASTERACEAE (COMPOSITEAE)
PARTI USATE: FRUTTI (impropriamente chiamati semi)
DESCRIZIONE: Si tratta di acheni scuri e obovati e compressi da pappi di setole dentate.
POLVERE: granulometria compresa fra 500 e 1000 micron con residui dei peli ancora evidenti tendente ad impaccarsi per il contenuto di olio essenziale.
PROVENIENZA: ITALIA
NATURA DELLA PIANTA: coltivata
EPOCA DI RACCOLTA: dalla fine della primavera all’estate compresa – a completa maturazione del frutto
COMPONENTI PRINCIPALI * silimarina e isomeri (silibina-silidianina-silicristina) fino al 3% (per la Farmacopea Italiana IX ne deve contenere almeno 1%), olio essenziale, tiramina, istamima. Dal 16 al 28% olio grasso ad alto tenore di acidi grassi insaturi; mucillagine, acidi resinici amari, tannini catechici - Vitamina C. E. K., acidi organici; flavonoidi (quercetina, taxifolina, deidrokampferolo).
INDICAZIONI: (estratte da note bibliografiche): antiepatotossica, azione epatoprotettrice, azione antiossidante, debolmente spasmolitica. Per le caratteristiche di amaro-tonico-coleretico se ne consigliava l’impiego nelle forme di atonie gastrica. Negli anni venti la pianta venne studiata come tonico vascolare capace di aumentare la pressione sanguigna. I semi sono indicati per contrastare la cirrosi e la steatosi epatica, l’epatite acuta e cronica, ipotensione arteriosa le sindromi emorragiche (epistassi, menometrorragie, emorroidi sanguinanti: l’azione della silimarina appartiene alla famiglia chimica dei 2-fenilcromanoni e deriva dalla condensazione della taxifolina con l’alcool coniferilico. La silimarina è costituita da tre stereoisomeri, tre flavolignani: la Silibina, Silidianina e dalla Silicristina.
La silimarina dopo assorbimento intestinale, viene eliminata in piccola parte mediante l’emuntorio renale, mentre per la maggior parte viene concentrata nelle cellule epatiche ed escreta attraverso la bile nell’intestino da cui viene riassorbita - veicolazione enteroepatica). Ai frutti vengono riconosciute un’attività epatoprotettrice ed un’azione rigeneratrice a livello dell’epatocita. Sembra infatti che acceleri sensibilmente il processo di rigenerazione del parenchima epatico in quanto viene aumentata la sintesi di RNA per stimolazione d’attività dell’RNA polimerasi. Le proprietà antiossidanti della silimarina ne hanno suggerito l’uso anche in alcune terapie dermatologiche e in campo cosmetologico per contrastare eritemi, bruciature, dermatiti atopiche e psoriasi.
PREPARAZIONI: infuso: un cucchiaino di frutti anche triturati, infuso in acqua bollente per 10-15 minuti; 3-4 tazze al dì, 1/2 prima dei pasti; Polvere mezzo cucchiaio per due volte al giorno, tintura madre con titolo a 65°. Tintura (1: 5) 9 a gocce 5–8; estratto fluido 0,25-1 g nelle 24 ore.
CONTROINDICAZIONI: Il cardo mariano va usato con cautela nei soggetti ipertesi data la presenza di tiramina. A dosaggi molto alti i semi possono indurre diarrea a causa dell’aumentato flusso e secrezione biliare.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: Enrica Campanini – Dizionario di fitoterapia e piante medicinali - Tecniche nuove – 1998.
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