CORIANDOLO 100 gr.
CORIANDOLO FRUTTO
NOME BOTANICO: CORIANDRUM SATIVUM L. (var. VULGARE - macrocarpum mm.3-5 - ALEFELD/ var. MICROCARPUM mm.1,5/3 – DE CANDOLLE); BIFORA LOUREIRI Kostel; CORIANDRUM MAJUS Sic
ALTRI NOMI: ERBA CIMICINA, PITARTOLA, CORIANDRO
DENOMINAZIONE INCI: CORIANDRUM SATIVUM FRUIT
FAMIGLIA: UMBELLIFEREAE
PARTI USATE: FRUTTI MATURI
DESCRIZIONE: è una pianta annuale alta cm. 60-100 che da fresca emana odore sgradevole (da cimice) che scompare con l’essicamento. Il fusto è ramificato, le foglie inferiori sono pennatosette a segmenti arrotondati, trilobi; le medie sono bipennatosette a segmenti ovali inciso dentali; le superiori divise in lacinie strettissime (la radice è conica affusolata). Le infiorescenze composte ad ombrella sono di pochi raggi, non hanno involucro, qualche volta hanno una sola bractea piccola. Le singole infiorescenze hanno poche bractee sottilissime con fiori di 5 petali bianchi o rosei, gli esterni più grandi, quelli interni talvolta sterili. La droga è costituita dai “fruttini” (diacheni) sferici che allo stato vegetativo verde sono lisci: le coste verticali compaiono appena durante l’essicamento e precisamente 10 coste primarie sinuose, poco sporgenti ed 8 coste secondarie diritte e più in rilievo. Sono di color marrone o marrone-chiaro sfumato. Ogni frutto è formato da 2 mericarpi sempre uniti; lo stilo - podio è conico sporgente e circondato dai denti del calice, lunghi e sottili, che però in commercio arrivano già rotti. All’interno del frutto c’è una vasta cavità contenente un solo seme che si stacca facilmente dalla parte dorsale dura del pericarpo.
ODORE: se schiacciato è molto aromatico, speziato, gradevole.
SAPORE: all’inizio amarognolo, poi solo speziato, aromatico.
POLVERE: molto grossolana, data dalla durezza del pericarpo e dall’alta percentuale di olio essenziale. Color marrone melanges.
Granulometria compresa tra i 500 ed i 1000 micron.
PROVENIENZA:ITALIA
NATURA DELLA PIANTA: coltivato
EPOCA DI RACCOLTA: giugno-luglio - settembre (quando le infiorescenze si sono ingiallite). Le piante vengono essiccate all’ombra quindi sottoposte a battitura e setacciatura.
COMPONENTI PRINCIPALI: * olio essenziale fino all’1% costituito da alcole insaturo: linalolo 60-70% (tale sostanza chiamata “coriandrolo” ha aroma di mughetto), aldeide (insatura) N-decilica 12%, acetato di linalile 3,5%; 20% di idrocarburi mono-terpenici (alfa-pinene, limonene, y-terpinene, p-cimene, canfora non superiore al 6%, etc.); geraniolo, geranile acetato, borneolo carvone, ossido di cariofillum, anetolo, cumarine e furocumarine; erpidi; triterpeni; fitosteroli; flavonoidi (rutina, quercitina, isoquercitina); ac.clorgenico; caffeico; tannini; vitamina C; proteine 11/17%, zuccheri 20%; amido 10%; mucillagini; olio grasso 25% ricco di a. oleico, linoleico, petroselinico.
INDICAZIONI: (estratte da note bibliografiche): carminativo; antisettico intestinale; antifermentativo, antiputrefattivo; antispasmodico gastrico ed intestinale. Come antispasmodico abbinato a piante con effetto lassativo (per prevenire le coliche). Stomachico (impiegato anche nei casi di inappetenza), antidiarroico, sedativo nelle emicranie, vermifugo, aromatizzante quindi largamente usato nell’industria alimentare e dei profumi per l’essenza e liquoristica. Antidiabetico o meglio insulino-rilasciante ed insulinosimile. Uso esterno: antinfiammatorio, vulnerario e nei dolori reumatici.
La sinergia di due o più piante è sempre più efficace di una pianta singola. Chiedi consiglio all'erborista sull'abbinamento in base alle tue esigenze.
PREPARAZIONE: infuso 2% per 3 volte al dì, estratto fluido 3 volte al dì dopo i pasti. Per l’attività ipoglicemica: decotto g 2,5 per litro per 15 minuti. Tintura: 20 % con alcool a 60° a macero per 5 gg., 10-20 gocce per 3 volte. Tintura vinosa 3% in vino bianco a macero per 5 gg., 1 bicchierino per 3 volte al dì. Essenze: da gocce 1 a 3 per dose, 3 volte su zolletta di zucchero.
VARIE: può scatenare attacchi di asma. N.B. – con il pepe nero è uno dei componenti che aromatizzano la mortadella di Bologna; ingrediente indispensabile del curry; un tempo venivano rivestiti di gesso e colorati per poi essere lanciati nelle feste.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: CHIARI, FRESCHI E DOLCI FRUTTI: IL CORIANDOLO – G. Lamazzi L’ERBORISTA gennaio 2004; LE MONOGRAFIE TEDESCHE DELLA COMMISSIONE E - Studio Edizioni.
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